Il calibro, mezzo per eccellenza per la misurazione della lunghezza, è un strumento che permette di rilevare con estrema precisione sia la larghezza di un oggetto, sia la distanza fra due facce piane di una concavità, sia la profondità di un foro o di un solco. La precisione con cui possono essere effettuate le misure (precisione del decimo, del ventesimo o del cinquantesimo di millimetro) ha portato il calibro ad essere utilizzato principalmente nel campo dell'ingegneria meccanica ed in quella delle costruzioni.
Essendo la misurazione oggetto di studio da innumerevoli secoli, la storia del calibro è assai articolata e questo strumento, nel corso della propria evoluzione, ha dunque assunto le forme e le caratteristiche più diverse, sempre però alla ricerca della misurazione ideale. Ecco dunque che il calibro può assumere la forma di un compasso, di arco o di semplice barra metallica, come nel caso del calibro a nonio o a corsoio (attualmente il più diffuso). Generalmente, però, i calibri possono essere suddivisi in due grandi famiglie: i calibri fissi, i quali consentono di effettuare misurazioni attraverso il confronto con una dimensione prefissata, ed i calibri con parti mobili, nei quali, invece, la misurazione avviene attraverso la lettura diretta dei valori riportati sul calibro stesso.
Anche questo ultimo elemento, ossia la modalità di rilevamento della misura, si presenta assai importante nella distinzione tra i diversi tipi di calibri: questi, infatti, per essere tali, dovrebbero consentire la lettura diretta delle misurazioni che, dunque, non dovrebbero essere calcolate; esistono tuttavia strumenti di misurazione che possono vantare il nome di calibro anche se in mancanza di tale caratteristica.
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